Intervista a Janka Riedel, creatrice della casa abitabile più piccola al mondo
La passione per il surf, il desiderio di condurre una vita semplice e la libertà di poter lavorare in smart working ovunque: ecco i 3 ingredienti che hanno ispirato l’arch. tedesca Janka Riedel a costruire in Portogallo una Tiny House, una “piccola casa” super accessoriata, leggera e trasportabile.
“Di che cosa abbiamo veramente bisogno per vivere bene?” si è chiesta Riedel all’inizio del progetto. Secondo lei bastano poche cose essenziali e un maggior contatto con la natura.
Riedel ha disegnato, progettato e costruito una Tiny House di 14,3 metri quadrati, un open space con cucina, bagno, area notte e tutto il necessario per lavorare.
L’abitazione è illuminata da grandi finestre panoramiche Schüco e l’affaccio sul panorama collega l’interno con l’esterno, creando la percezione di un’estensione spaziale.
Grazie agli ampi scorrevoli, dentro la Tiny House si respira una sensazione di libertà infinita nonostante lo spazio compatto.
Si tratta di un’alternativa sperimentale al concetto tradizionale di abitare e non esiste nessuno meglio di Janka Riedel che possa raccontarci perché in futuro ci saranno sempre più Tiny House come la sua.
Noi di Schüco l’abbiamo intervistata per te!
Perché una Tiny House?
Janka Riedel: Per molto tempo il mio lavoro si è basato su progetti pensati per uno specifico luogo. Questo ha fatto sì che l’idea di una casa alternativa, non tradizionale, mobile e compatta, diventasse nel tempo la risposta alla domanda su cosa mi servisse davvero per vivere e lavorare.
La mia laurea in strategie dello spazio architettonico alla Muthesius University of Fine Arts and Design di Kiel, un ateneo dove l’insegnamento combina architettura e antropologia culturale, è stata un’ottima base per adottare un nuovo approccio alle domande sul “perché” e sul “come” abitare un ambiente.
Che cos’è di preciso una Tiny House?
Janka Riedel: È uno spazio di 14,3 metri quadrati con 4 pareti. Ma non è solo questo, perché al di là dello spazio “reale” ne esiste anche uno percepito. È qui che entra in gioco l’idea di Tiny House.
Nonostante la sovrapposizione “reale” delle aree in cui si dorme, si vive, ci si rilassa, si lavora, si cucina e si fa il bagno, lo spazio viene percepito come distinto in base alle funzioni, che sono tutte diverse.
Questo per quanto riguarda lo spazio interno, poi c’è l’esterno. La vista è magnifica e la grande finestra scorrevole panoramica in alluminio è essenziale per dare la sensazione di continuità all’occhio tra dentro e fuori e per far percepire lo spazio come non definito, ma potenzialmente infinito.
Come è stata costruita la Tiny House?
Janka Riedel: Il mio obiettivo era quello di costruire la Tiny House da sola, e sono riuscita a farlo con l’aiuto di alcuni colleghi e delle loro officine. Tutti i componenti sono stati prefabbricati in Germania e poi assemblati in loco in Portogallo.
Per la costruzione ho scelto un sistema di pannelli sandwich in legno, con le aperture per porte e finestre già installate.
Il design degli interni, ad esempio il piano notte, i mobili e i contenitori multifunzionali e la cucina, sono stati progettati su misura per gli spazi ridotti della casa.
La facciata a cubo è composta da pannelli orizzontali in legno di larice e le conferisce un aspetto naturale, come fosse un elemento del paesaggio. La costruzione è ideale per qualsiasi tipo di clima: protegge dal caldo in estate e dal freddo in inverno.
Non solo Tiny House: altri esempi di come vivere bene gli spazi di casa
L’idea di Janka Riedel è semplice ed efficace, ma non sempre è possibile metterla in atto.
C’è chi è alla ricerca di un modo per sfruttare meglio gli spazi a disposizione, chi vorrebbe rendere la propria casa più efficiente dal punto di vista energetico e risparmiare sui consumi e chi vuole ristrutturarla per renderla più moderna.
Se anche tu sei alla ricerca di modi nuovi per abitare la tua casa, ti consigliamo di dare un’occhiata a questi articoli:
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