La qualità dell’aria negli ambienti chiusi è un elemento da non sottovalutare, soprattutto da quando tantissime persone lavorano in smart working e passano molte ore al giorno a casa.
Il tasso di umidità ideale in casa dev’essere compreso in una percentuale tra il 40% e il 60%, con una temperatura interna compresa tra i 18° e i 24°.
Al di sotto o al di sopra di questi valori l’umidità diventa nociva per la salute, perché porta alla formazione di muffe sulle pareti, le cui spore possono provocare disturbi al sistema respiratorio.
Per tenere sotto controllo le variazioni del tasso di umidità negli spazi è necessario misurarne con regolarità il livello, vediamo come.
Come si misura il tasso di umidità in casa?
Basta usare uno strumento chiamato igrometro, che misura sia la temperatura in gradi, sia la percentuale di umidità presente in un ambiente.
L’igrometro è un piccolo oggetto dotato di schermo, che è possibile acquistare in rete o in un negozio di ferramenta.
Per farlo funzionare è sufficiente accenderlo e collocarlo all’interno della stanza che desideri tenere monitorata.
Dopo poco, sul display comparirà sia il valore della temperatura in gradi, sia quello dell’umidità indicato in percentuale.
Da cosa dipende il grado di umidità in casa?
Saperlo è importante per capire come prevenire gli effetti collaterali dovuti alla sua presenza.
Scopriamolo insieme!
Umidità in casa: da cosa dipende?
Ecco i fattori principali che influenzano la percentuale di umidità in casa:
- Zona climatica, esistono alcune città in Italia più umide di altre e sono quelle che sorgono in aree che si trovano vicino ai corsi d’acqua, ai laghi e al mare
- Stagione, ci sono alcuni periodi dell’anno in cui piove di più e aumenta l’umidità, in Italia accade soprattutto d’inverno e nel nord del Paese
- Presenza di un piano interrato o di un solaio, alcune abitazioni hanno una taverna o una soffitta e in entrambi i casi questi ambienti sono caratterizzati da una maggiore umidità rispetto ai piani fuori terra
All’interno di ogni casa ci sono stanze più umide di altre, ad esempio il bagno e la cucina, dove svolgiamo attività domestiche che creano vapore, come cucinare e farsi la doccia.
Bagno e cucina sono gli ambienti ai quali prestare più attenzione e da monitorare con l’igrometro più spesso.
Se il tasso di umidità è rimasto oltre il 60% per lungo tempo, è possibile riscontrare qualche danno in casa.
Vediamo insieme quali sono i segnali da tenere sotto controllo per evitare i danni provocati dalla troppa umidità.
4 segnali che la tua casa è troppo umida
Presta attenzione a questi “sintomi” dell’umidità:
- Macchie d’acqua sulle pareti
- Muffa sui muri
- Intonaco o carta da parati che si staccano
- Condensa alle finestre
Se noti la formazione di macchie, muffa, condensa o scrostamenti dell’intonaco e scollamenti della carta da parati, è ora di agire!
Umidità in casa: come eliminarla?
Ecco 2 cose che puoi fare:
- Posizionare un deumidificatore nelle stanze più umide
- Arieggiare più volte al giorno gli ambienti aprendo le finestre
Il deumidificatore assorbe l’umidità in eccesso, mentre il cambio d’aria permette di ridurne la presenza in modo naturale.
Questi accorgimenti ti aiutano a prevenire i problemi causati dall’umidità, ma non risolvono i danni già fatti.
Per sapere come liberarti della muffa causata dall’eccessiva umidità leggi la guida sul nostro blog Muffa sui muri, come eliminarla?
Sappiamo che in inverno aprire e chiudere con frequenza le finestre non sempre conviene, perché il cambio d’aria comporta un maggiore consumo per scaldare la casa e ristabilire la temperatura desiderata.
E sappiamo anche che l’inverno è una stagione tendenzialmente umida, soprattutto in alcune zone d’Italia.
Come fare per abbattere l’umidità risparmiando sui consumi?
Una soluzione è scegliere di installare finestre a ventilazione controllata.
Combatti l’umidità risparmiando sui consumi
Gli infissi a ventilazione controllata sono dotati di una tecnologia che riconosce e misura il tasso di umidità presente negli ambienti.
Se l’umidità supera la soglia del 60%, si attiva in automatico il ricambio d’aria.
C’è di più: le finestre a ventilazione meccanica sono in grado di calcolare l’escursione termica tra dentro e fuori e, nel caso sia inverno, attivano il ricircolo dell’aria senza aprirsi, grazie a un sistema di camere di aerazione.
In Schüco abbiamo progettato e realizzato 2 modelli di finestre con ventilazione controllata: per scoprire nel dettaglio come funzionano e quali vantaggi ti offrono, ti consigliamo di leggere l’articolo sul nostro blog Finestre con sistemi di ventilazione controllata.
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