Il bivacco Edoardo Camardella in Val d’Aosta
Un luogo di pace e silenzio. Una distesa di bianco abbagliante. Un’altitudine di 3.360 metri. Un punto di passaggio di una competizione internazionale di sci d’alpinismo. Tutto questo è il ghiacciaio del Rutor, uno dei più estesi della Val D’Aosta, in località La Thuile, dove nel 2022 verrà posato in elicottero un bivacco prefabbricato in onore del giovane alpinista Edoardo Camardella, scomparso nel 2019 a causa di una valanga sul Monte Bianco.
Il progetto del bivacco ha coinvolto diverse persone e realtà: dalla famiglia Camardella, allo studio di architettura Progetto CRM, dal Politecnico di Milano, fino al Comune di La Thuile e ad alcune aziende, tra cui Schüco Italia, per contribuire a rendere l’opera architettonica adatta al contesto della montagna, performante contro le temperature rigide e, allo stesso tempo, un punto panoramico e un ambiente godibile in cui sostare.
Prima di essere posato sul ghiacciaio (su cui sono stati eseguiti adeguati tracciamenti per individuare il punto più adatto), il bivacco Camardella è stato inaugurato e reso visitabile nel centro di La Thuile il 4 dicembre 2021, nel piazzale delle Funivie del Piccolo San Bernardo.
Ti vogliamo raccontare il progetto nel dettaglio, per scoprire insieme come è stato possibile adattare l’architettura alle condizioni climatiche estreme del ghiacciaio e quali particolarità rendono questo bivacco anche un simbolo di memoria.
Leggerezza, geometria e tecnologia
Il bivacco Camardella, ideato dallo studio di progettazione Progetto CRM di Milano, ha rappresentato una sfida appassionante per tutti coloro che hanno lavorato alla sua realizzazione e ha richiesto la consulenza di diversi esperti, per poter arrivare al risultato finale: una struttura resistente, accogliente ed energeticamente autonoma.
Per evitare qualsiasi imprevisto in fase di costruzione, il bivacco è stato assemblato in fabbrica e reso leggero abbastanza da poter essere trasportato in loco da un elicottero.
Oltre al peso ridotto, ci sono altri elementi che rendono il bivacco Camardella unico nel suo genere:
- Dispone di un involucro edilizio che garantisce un’ottima tenuta al peso della neve ed è perfettamente sigillato, per evitare sbalzi termici.
- È dotato di pannelli fotovoltaici per sfruttare l’energia e il calore dei raggi solari durante il giorno e alimentare il riscaldamento radiante a pavimento e la corrente elettrica per ricaricare i device degli alpinisti.
- È resistente al vento, fino a diversi chilometri orari. In fase di studio e progettazione, fondamentale è stato il contributo del Politecnico di Milano, che ha condotto diverse ricerche e fatto alcuni test per verificare che la resistenza all’aria fosse ottimale anche in alta quota.
All’interno, su una delle pareti, è stato scolpito un bassorilievo che illustra il progetto e i nomi di chi vi ha partecipato e ricorda attraverso un ritratto il giovane Edoardo Camardella.
Vista sul Monte Bianco con il sistema per facciate Schüco
Il bivacco Camardella si affaccia su un panorama ampio e straordinario dal punto di vista naturalistico: a quell’altitudine, infatti, è possibile ammirare dal ghiacciaio del Rutor il Monte Bianco in tutta la sua maestosità.
Noi di Schüco Italia abbiamo dato il nostro contributo al progetto per rendere ancora più godibile questa vista dall’interno del rifugio, grazie ai sistemi di facciata in alluminio, che permettono di sostenere ampie vetrate e, allo stesso tempo, garantiscono eccellenti performance termiche.
Luciano Camardella, padre di Edoardo, afferma che il ghiacciaio del Rutor “Era un posto molto amato da mio figlio. Le guide hanno indicato questo luogo come un punto strategico per gli alpinisti” e, grazie al bivacco, ora offrirà anche un riparo sicuro a tutti coloro che amano salire in vetta.
Gli alpinisti e le alpiniste che si avventureranno sul ghiacciaio del Rutor potranno ammirare appieno il panorama, al riparo dal freddo e dal vento, riscaldati dal pavimento del bivacco e con la possibilità di ricaricare smartphone, orologi e dispositivi GPS per la localizzazione.
E tu? Ami l’alpinismo? Questa potrebbe essere una bella occasione per scoprire un posto nuovo!
A noi di Schüco piace “viaggiare” con i nostri progetti in giro per l’Italia, alla scoperta delle bellezze, naturali e urbane, del nostro Paese. Ad esempio, siamo stati dalle parti della Gola del Furlo, nelle Marche, dove una vecchia caserma è stata riadattata a Hotel, ne abbiamo parlato nell’articolo Design ecologico: il progetto de La Forestale.
Un altro progetto a cui abbiamo lavorato è invece a Milano, nel quartiere City Life, che ci ha permesso di essere a contatto con i disegni di grandi architetti, come Zaha Hadid e Daniel Libeskind e di immaginare un nuovo modo di abitare gli spazi urbani. Te lo raccontiamo in City Life Milano: l’abitare sostenibile.
Se ti interessa scoprire di più sui nostri progetti (e sui nostri viaggi) per prendere ispirazione dalle tendenze architettoniche del momento, visita la sezione del blog Cantieri, città, visioni, ti aspettiamo!
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